Tra i filari di salvia, zafferano e aglio, si scorge in lontananza una sottile coltre grigio-azzurra e il profilo di una cattedrale dall’aria familiare. Siamo nel parco di Montevecchia, Missaglia, a meno di 35 km dal Duomo di Milano, dove Albertina e Giancarlo hanno deciso nel 1998 di stabilirsi per condurre una vita agreste e dedicarsi a un’agricoltura di tipo tradizionale, che non impiega macchine e sostanze chimiche.

L’idea è di “lavorare in natura”, come dice Giancarlo, ovvero di seguire il ciclo naturale, di non estirpare le piante spontanee, ma trattarle come una ricchezza, e lavorare la terra intorno ad esse. Qui, tra i filari, si lasciano fiorire erbacce e piante per mantenere il terreno sodo e ricco di sali minerali, prevenendo il rischio di dilavamento e per dare una casa a insetti e farfalle. Si conservano tutti gli scarti vegetali e si riutilizzano come concimi, si fa pacciamatura e non si usano diserbanti. Albertina e Giancarlo dell’Azienda Agricola Giardiné adottano un approccio sistemico che rispetta la terra e considera gli elementi naturali come interdipendenti tra loro, perché, in questo modo, “la natura fa il suo corso e si rigenera da sé, dando ogni anno i sui frutti”.

Nei loro campi terrazzati, lavorati unicamente a mano o con l’ausilio di una piccola vangatrice automatica, si possono trovare tarassaco, pimpinella, silene, salvia, raperonzolo, camomilla, papavero, aglio, piselli, fagioli di differenti tipi, acetosella, timo e molte altre piante selvatiche che vengono venduti al Mercato della Terra di Slow Food, il primo e il terzo sabato del mese alla Fabbrica del Vapore, a Milano.

I Giardiné fanno parte di una rete che lavora a un progetto di scambio e protezione dei semi nel segno delle tradizioni regionali

Qui si rifanno i muretti a secco a mano, si riproducono i semi dalle piante originarie e si conservano in stanze riparate in inverno al riparo dal freddo e dalle piogge, per essere messe in terra in primavera. I Giardiné sono parte di una rete di contadini virtuosi che lavorano a un progetto di preservazione dei semi e che vorrebbero riprodurre le specie delle tradizioni regionali, una vera rete di guardiani dei semi originari. 

Il prezzo dei loro prodotti, lavorati con queste tecniche, è più alto di quello dei supermercati e fatica a reggere la competizione, in un mercato sempre più deregolamentato, ma la qualità dei prodotti ne compensa la quantità venduta e non genera spreco come i prodotti della grande distribuzione.

L’azienda agricola Giardiné è un esperimento di rigenerazione dell’ecosistema e della comunità, il loro approccio si traduce in un manuale di sopravvivenza alle difficoltà della vita in città, all’abbandono dell’hinterland rurale, all’inquinamento e ai cambiamenti climatici. Perché “la terra sta cambiando e con essa le temperature e le stagioni che si spostano sempre più avanti”, ma basta adattarsi e ricavare dalla natura ciò che è disposta a dare.