Il paesaggio cambia volto a distanza di pochi chilometri e alterna colline ripide a dolci declivi fino ad arrivare alla pianeggiante pianura alluvionale tipica del milanese. I terreni della cooperativa sociale I Germogli si estendono su questo territorio in evoluzione che, per via dell’intervento umano prima e del cambiamento climatico poi, oggi sono in continuo adattamento. A Lambrina di Chignolo Po e San Colombano al Lambro, rispettivamente in provincia di Pavia e Milano, si parla ancora un dialetto simil-meneghino e si producono vino e miele con procedimenti naturali e pensati.
Nel terreno dei vigneti, costituito da un substrato di concime soffice fatto di erba e rimasugli della potatura, crescono le uve autoctone di barbera, uva rara e croatina, da cui, nascono tre vini milanesi per definizione e geografia, il Rosso del corà, il Galeotto e il San Colombano doc.
Giancarlo Tosi e la sua squadra di “agricoltori sociali”, minori che stanno scontando un’esecuzione penale e giovani in condizioni di disagio, dedicano impegno e fatica in questa terra ogni giorno, da mattina a sera, e curano tutte le fasi della filiera produttiva: dalla coltivazione della vite alla vendita finale della bottiglia di vino.
Giancarlo e la sua squadra continuano a produrre vino e miele “locali” , affrontando le in un ambiente messo sempre più alla prova da agenti atmosferici, inquinamento e dall’intervento invasivo dell’uomo.
Sui colli di San Colombano, i cui terreni sono da sempre vocati alla tradizione vinicola, ci si prende cura anche delle api e del loro miele, che rappresenta la seconda produzione della cooperativa sociale.
Anche qui vige la regola di “lavorare in natura”, tanto che gli apiari sono collocati lungo un viale di tigli per facilitare il viaggio delle api e, al fondo del declivio c’è un laghetto derivato da una sorgente naturale dove vanno ad abbeverarsi cinghiali, aironi, gallinelle d’acqua e le stesse api.

Tentativi, che Giancarlo e la sua squadra portano avanti per produrre vino e miele “locali” del territorio milanese, affrontando le difficoltà di un ambiente naturale sempre più stressato dagli agenti atmosferici, dall’inquinamento e dall’intervento invasivo dell’uomo. Oggi a San Colombano e a Lambrina, infatti, mancano gli alberi di un tempo e gli insetti che li popolavano, l’ecosistema è mutato ed è sempre più difficile produrre un miele che sia locale in ogni fase della filiera. Ma Giancarlo continua imperterrito nella sua opera di conservazione del territorio e la Cooperativa sociale I Germogli resta un punto di riferimento per chi volesse assaggiare un vino e un miele di Milano “fatti come una volta”.